Offrire è un gesto d'amore, ma a chi donare?
31-01 gen. Università di Betlemme
960.00 CHF
04-05 gen. Università di Betlemme
365.00 CHF
11-12 gen. SOS Svizzera
410.00 CHF
18-19 gen. Caritas
500.00 CHF
25-26 gen. Compassion in the right place
210.00 CHF
08-09 feb. Kirche in Not
500.00 CHF
15-16 feb. Verei Freie Kath. Schulen ZH
225.00 CHF
08-09 mar. Don Bosco Jugendhilfe Weltweit
310.00 CHF
15-16 mar. Aiuto alla chiesa che soffre
260.00 CHF
22-23 mar. Stiftung Theodora
505.00 CHF
29-30 mar. e 05-06 apr.
Ass. Svizzera Terra Santa
710.00 CHF
19-20 apr. Bistum Chur
960.00 CHF
26-27 apr. Bistum Chur
460.00 CHF
03-04 mag. VisionFamilie
335.00 CHF
10-11 mag. Dominikanerinnenkloster St. Peter und Paul
305.00 CHF
17-18 mag. Padre Renato Meninos de Rua
700.00 CHF
24-25 mag. Missionari Salesiani Onlus
605.00 CHF
31-01 giu. Arco Brasilienhilfe CH
400.00 CHF
07-08 giu. Fond. Suisse de la Cheine du Bonheur
420.00 CHF
14-15 giu. Stiftung Mariannhiller
270.00 CHF
21-22 giu. Università di Betlemme
560.00 CHF
28-29 giu. Rokpa 440.00 CHF
TOTALE. 10.410.00 CHF
Da gennaio a giugno 2025, grazie alla vostra generosità, abbiamo raccolto oltre 10.000 franchi da destinare a realtà che ogni giorno lavorano per alleviare la sofferenza nel mondo. Ogni domenica, accanto al gesto silenzioso della Messa, si compie un altro gesto altrettanto prezioso: quello della carità concreta. In tanti potrebbero pensare che sia semplice decidere a chi destinare le offerte. In fondo — verrebbe da dire — basta scegliere una buona causa. La realtà, però, è ben diversa. Ogni giorno nella nostra buca delle lettere arrivano da tre a cinque richieste di aiuto. Associazioni che operano in Svizzera, in Europa, nel Sud del mondo: chi sostiene donne vittime di violenza, bambini affamati o malati, uomini oppressi e giovani privati di tutto dalla guerra. Come si fa a scegliere? Abbiamo imparato che, per quanto il cuore si commuova, servono dei criteri. Cinque, per l’esattezza:
1. Le urgenze indicate dalla Chiesa universale e locale.
Ci sono luoghi e situazioni nel mondo che la Chiesa ci chiede di non dimenticare. Sono territori martoriati dalla guerra, dalla povertà o dalla persecuzione, dove le comunità cristiane sopravvivono a fatica. Per questo sosteniamo realtà come Aiuto alla Chiesa che soffre, Kirche in Not, la Terra Santa o diocesi in difficoltà come Chur e Betlemme.
2. I progetti con cui la nostra Missione collabora da anni.
Ci sono nomi che ricorrono ogni anno, perché sono parte della nostra storia. Sono amici con cui camminiamo da tempo, e di cui conosciamo l’affidabilità e il bene che generano. Pensiamo ai Missionari Salesiani e a Padre Renato. A loro continuiamo a dire: ci siamo, andiamo avanti insieme.
3. Le indicazioni della nostra diocesi di Zurigo.
Il nostro essere Chiesa locale si concretizza anche nell’ascolto delle proposte che arrivano dalla diocesi, che ci suggerisce opere affidabili, ben strutturate, attive sul territorio o nei contesti più fragili. Ad esempio, la raccolta per le scuole cattoliche libere di Zurigo o per VisionFamilie.
4. Le richieste che valutiamo caso per caso.
Ogni settimana ci arrivano richieste: lettere, presentazioni, testimonianze. Alcune ci colpiscono e le valutiamo con attenzione insieme a chi, in Missione, se ne occupa. Se il bisogno è reale e il progetto serio, offriamo sempre un sostegno. Così sono nati i contributi a realtà come Fondation suisse de la Chaîne du Bonheur, Compassion in the right place, o Stiftung Theodora.
5. Il lavoro silenzioso degli operatori della nostra Missione.
Infine, c’è una carità che nasce qui, nelle stanze della nostra MCLI. Gli operatori sociali ascoltano, accompagnano, accolgono. Conoscono le fatiche quotidiane di tante famiglie, giovani, anziani che vivono a Zurigo. Per questo, una parte delle raccolte sostiene anche chi ha bisogno tra noi.
Tutto questo è per noi un gesto di caritativa: imitare Cristo nel farsi prossimo, anche attraverso la condivisione delle sostanze. Non ci aspettiamo mai un ringraziamento. Eppure, ogni tanto, arriva: una mail che dice “Non sappiamo chi siete, forse vi siete sbagliati. Ma grazie di cuore”. Anche un’offerta simbolica può cambiare una storia: un messaggio, una stretta di mano, un sorriso, o una moneta in fondo a una cassetta. Per tutto questo, grazie a voi. Perché in quei gesti silenziosi che fate ogni domenica, c’è un mondo intero che si muove. C’è Cristo che passa.
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